Alternativo

Una professoressa di mio figlio una volta mi ha definito “alternativo”. Non ho ben capito cosa stesse realmente pensando di me (potrebbe suonare come un complimento o un insulto in alcune situazioni). Certo è che non sono il tipo capelli corti-giacca-cravatta e che dò normalmente confidenza a un po’ chiunque, senza badare a distinzioni di classe o altro…

Questo deriva dalle mie convinzioni politiche e religiose, di cui non faccio certo mistero.

Sulle prime, alcuni potrebbero definirmi comunista, altri anarchico, a seconda dei miei momenti o di come approccio determinati argomenti… forse nessuna delle due cose è vera, ma sicuramente mi colloco sulla sinistra piena – ma approfondirò con calma.

Sulle seconde, è complesso ripeterlo qui, quindi citerò banalmente un sito in cui ho raccolto una serie di osservazioni: www.paganesimo.it.

Forse “alternativo” è una definizione corretta, dopo tutto.

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